Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


lunedì 5 dicembre 2011

ECOFOLLIA

Ecco, sono esploso, ho ascoltato, letto, di tutto di più sull'Economia e adesso dico basta. Finora non ho approfondito per non tediare, ma quella Laurea in Economia rubata si rivolta nella tomba, ha preso possesso di me e se non scrivo mi porta con sé nel limbo della lande perdute.


In Italia erano tutti allenatori di calcio, da un po' sono diventati tutti economisti.


Quante materie di esame universitario hanno sostenuto, quante tesi dibattuto, quante notti hanno passato a cercare di capire i meccanismi fiscali, economici, retributivi, pensionistici, il perché di causa ed effetto, quante volte hanno contrastato i loro stessi docenti? Quante volte hanno argomentato: “No, non è così, viene proposto in quel modo perché gli autori sono monetaristi, ma non è detto che debba andare così, è una loro supposizione, hanno esaminato solo un numero ristretto di casi”. Zum, voto basso. Però almeno so di cosa parlo.


Non basta leggere un libro o ascoltare un intervista, gironzolare su Google per capire l'economia.


Così come non potrei scrivere una ricetta medica solo perché io sto benissimo in salute o in quanto avido lettore dell'enciclopedia medica, non basta, si fanno solo danni. E in mezzo alla cacofonia di voci, si perdono di vista i concetti più semplici che stanno alla base di tutta La Teoria Economica. Vero è che una teoria non può rappresentare la realtà, ma se io dico che l'uomo nasce, soffre e muore, può darsi che non sia solo quello, anzi sicuramente c'è di più, ma sfido chiunque a venirmi a dire che quello che ho detto è falso, l'iter è quello ed è innegabile.


Le basi della Teoria Economica sono la stessa cosa.


In tutti gli interventi che mi capita di leggere da parte di gente non edotta in Economia manca sempre la base della Teoria Economica. Iniziano tutti a costruire dal terrazzo, semplicemente perché non sanno cosa siano le fondamenta. Perché comprendere le fondamenta vuol dire studiare almeno due anni intensamente, solo per cominciare a capire cosa può succedere quando vai a fare la spesa. Due anni. Alcuni geni del marketing e dalla penna facile fanno corsi in sala da pranzo e poi scrivono libri. E viaggiano su internet. E dissertano. I politici poi non ne parliamo, prova è che è stato chiamato un pompiere per presiedere un Governo dopo che chi ha creato (bipartisan) un disastro incredibile si è defilato.


Oggi mi sono commosso anch'io.

Non dovrei ma vedere un Ministro della taglia dell'attuale piangere davanti alla parola “Sacrificio” mi ha ricordato che ci si può ancora fermare a contemplare un disastro e piangere perdendo un po' del proprio cinismo. Dopo anni di lacrime elettorali, false come il cerone che trucca i volti, di gente abituata a parlare senza che le parole significhino nulla, senza che ci sia nulla dietro, quell'impossibilità nel pronunciare la parola “Sacrificio” mi ha ricordato che forse esiste ancora gente vera. Magari non la pensa come me, magari ciò che pensa non è la verità, magari sbaglia e non si rende conto, ma è stato tutto così falso negli ultimi anni, così spettacolare, così vuoto di significato, che oggi mi sono commosso anch'io.

Spero nei prossimo giorni di pubblicare un post con questi benedetti fondamentali di Economia, così sarà chiaro perché le opinioni comuni, condivise da tutti che sembrano così logiche e inoppugnabili, sono in realtà soltanto demagogia. Così come una volta sembrava inoppugnabile usare le sanguisughe in medicina per gettare via il sangue marcio. Ne morivano altrettanti per i salassi. Eppure sembrava logico eliminare il sangue marcio. L'economia è lo stesso. Abili parolai, politici, giornalistici, pseudo-rivoluzionari, mezze seghe, diffondono frasi ad effetto e slogan ormai accettati come se fosse normale usare le sanguisughe per risanare un corpo morente.

(Continua... spero!)


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7 commenti:

  1. Caspita! Se questa è solo la premessa non vedo l'ora di leggere il seguito del post, mi sembra di intuire che nessuno ne può uscire indenne ...

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  2. Ciao Emanuela,

    all'università il mio insegnante di matematica, un genio pazzoide, raccontava che doveva davvero applicarsi per comprendere i teoremi di scuola superiore assegnati ai suoi ragazzi perchè erano rami della matematica che lui abitualmente non frequentava. E invitava a non farsi preparare da non specialisti nel campo di interesse.

    E' il contrario di ciò che avviene oggi. Ma la specializzazione è talmente alta, che ognuno deve per forza avere il suo campo di azione definito, approfondito, altrimenti dirà cose godibili all'orecchio ma assolutamente insensate, che non potranno mai funzionare nella realtà. Infatti ci troviamo in una fase in cui si parla di "meccanismi inceppati". E' normale, l'auto è guidata da incompetenti.

    O meglio, è da rottamare, hanno infatti chiamato al Governo delle persone, competenti stavolta e come ultima risorsa, che semplicemente dicono: "E' così e se non volete fate da soli in quanto non possiamo fare nient'altro, prendere o lasciare". Naturalmente, la conditio sine qua prima di chiamarli è stata: massacrate pure classe media e poveri, ma non toccate i ricchi. Così sarà fatto, perchè non si può fare altro. Ma gli incompetenti di prima non sono neanche riusciti a capire o interessarsi di quello che stava avvenendo.

    E giornalisti e bloggers sono anche peggio. continuano a parlare di moneta, di euro, dei problemi della moneta. Ma la base di un economia non è la moneta, la moneta è ciò che deve permettere gli scambi, il fluido che olia gli ingranaggi.

    E il risparmio, l'austerità, è il carburante di scorta, quello che permette di ripartire se cadi in panne.

    Si continua a parlare dell'olio, del carburante, ma dov'è la macchina? Questo è da incompetenti. Se vado dal meccanico, deve capire cos'ha il motore, non mi interessa che mi dica che quell'olio è meglio o che col carburante appresso posso fare più strada. Deve capire come far funzionare l'auto. La maggior parte dei commentatori (incompetenti in quanto non hanno background adeguato) è convinta che basti parlare dell'olio (moneta), del carburante (risparmio), dei Governi (sistema stradale) perchè la macchina si ripari da sè.

    Bene, per comprendere, se la macchina si ferma, penso a queste cose, oppure cerco un meccanico bravo? Ecco, è tutto qui.

    Ciao.

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  3. Uno degli sport preferiti degli italiani è la tuttologia modaiola sventolina. Ovvero quella pratica sportiva che segue i flussi e le maree di interesse riguardo specifici argomenti sui quali non si hanno competenze ma, su cui si può agire con fantasia e tecniche teatrali di immedesimazione.
    Non conosco nulla dell'economia. Posso solo supporre alcune cose.

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  4. Ciao Carolina,

    A volte ciò che si pensa dell'Economia mi ricorda la guida forestale di un cartone animato che conduce i turisti in una visita al Grand Canyon:

    per ogni turista è perfettamente legittimo lanciare una pietra nel Grand Canyon e sentire quando tocca terra, in fondo è solo una pietra, un'opinione, un nulla. Al che la guida proibisce l'atto dicendo: "Se ogni turista buttasse una pietra nel Grand Canyon, dopo un po'... non ci sarebbe più il Grand Canyon!".

    Ovvero: la logica comune e personale, delle proprie azioni individuali, è assolutamente inadatta ad essere applicata ad un modello economico di grandi dimensioni. Non c'entra niente (a differenza dei valori etici che sono invece comuni). Quella pitruzza, quel nonulla, quell'azione in fondo ovvia, legittima a livello individuale, lanciata milioni di volte, ogni giorno, da ogni italiano, saturerà il Canyon, ma per saperlo devi conoscere le dinamiche del flusso di visitatori, perchè ognuno non vede un pericolo, vede solo una pietruzza. E i turisti danno solo un po' di pane ai procioni (poniamo). e trovi quegli animali grassi il triplo di quanto dovrebbero e seriamente a rischio, che non riescono più a fuggire dai predatori! Ma singolarmente, stai facendo qualcosa di buono, stai dando da mangiare al povero procione. Ecco, la "macroeconomia" studia cosa succederà ai poveri procioni quando il turista avrà fatto ciò che sembra perfettamente normale e legittimo. Senza saperlo, senza volerlo, li avrà aiutati ad estinguersi.

    Ciao!

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  5. Anche io ho pensato che quel momento di commozione fosse vero. Poi mi sono sentito un ingenuotto, ormani siamo abituati alla falsità ovunque, quindi anche quello che sembrava un vero dolore doveva essere falso oppure di circostanza.
    Poi più ho rivisto e sentito quelle parole più penso che fosse vero. Non capisco più se sia il desiderio di ritrovare un minimo di umanità nel sistema che ci circonda e che ci governa oppure se effettivamente siamo ancora capaci di riconoscere un sentimento vero quando si manifesta.
    Quella donna con la gola bloccata dalla commozione finalmente aveva qualcosa di umano, anche se rimanevo del parere che la sua soluzione fosse sbagliata. Tutto sommato però l'ho apprezzata, come persona, diversa da me ma capace di compassione. Spero di non sbagliare. Renato

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  6. ho visto che c'è un Eco-follie 3, quindi sono partita dal numero 1. Anche io mi sono commossa, perché vedere un ministro che, rendendosi conto delle difficoltà in cui i suoi concittadini si trovano e si troveranno tanto da farsi scappare una lacrimuccia, ha un suo significato. Vado avanti :D

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  7. Benvenuta, mi serviva proprio una critica super-acuta, anzi consigliamo mi raccomando! :-)

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