Segue da “Ecofollie 2”
Abbiamo detto che l’equilibrio in un sistema (anche economico) si raggiunge quando:
· DOMANDA = OFFERTA
Ovvero:
· Ciò che produco (OFFERTA, PIL) = Ciò che può essere consumato (DOMANDA)
Ciò che produco procura un Reddito se viene venduto, piazzato. Dato che in equilibrio ciò che produco è tutto piazzato, quel valore diventa il Reddito Collettivo, PIL, la "torta da spartire tra la collettività”.
Quindi, nel punto di equilibrio che il mercato sta cercando:
· REDDITO COLLETTIVO (Offerta) = CONSUMI (Domanda)
Ovvero:
La collettività sarà tanto più ricca quanto più potrà permettersi di piazzare i suoi prodotti e servizi.
Stiamo ipotizzando per adesso un sistema “chiuso”, senza Import/Export: un villaggio, una nazione, un continente come gli Stati Uniti o paesi sterminati come Cina e India. Stiamo parlando di una ricchezza prodotta all’interno di un paese che arricchisce quel paese, è consumata in quel paese. (Poi approfondiremo il commercio estero).
· Cosa sono i CONSUMI (la Domanda)?
1. Sono beni e servizi: cibo, acqua, auto, carburante, energia elettrica, riscaldamento, trasporti, istruzione, baby sitter, sanità, ricerca…
2. Sono presenti e futuri: distinguiamo quindi Consumi (immediati) e Investimenti (effettuati per poter consumare nel futuro);
3. Sono pubblici e privati. Privati lo dice la parola; Pubblici: pubblica amministrazione, pensioni erogate dallo Stato, assegni maternità, assegni familiari, sussidi di disoccupazione, cantieri, infrastruttura, la TAV, il Ponte di Messina, scuole, Università, Ministeri, costi della politica, ricerca finanziata dallo Stato.
L’equazione diventa:
· Reddito Nazionale = Consumi (beni e servizi) + Investimenti + Spesa Pubblica
La Spesa Pubblica sono i Consumi Pubblici, come prima definiti, il resto sono consumi più Investimento privati.
Tirando le somme:
· Il sistema Economico sta cercando da sé, come un qualsiasi altro sistema, un equilibrio tra DOMANDA e OFFERTA.
· L’Offerta è il Reddito Nazionale, la Ricchezza Collettiva, la “torta che ci spartiremo”, sperando che sia bella grossa;
· La Domanda è data dal Consumo privato + Investimenti privati + Spesa Pubblica.
E’ tutto lì, è pura matematica, è un’equazione. E’ lì il fondamento.
Cosa dice l’equazione?
Dice che il Reddito Nazionale, il totale della ricchezza che ci spartiremo sarà tanto più alto quanto:
· Più la gente spende, Consuma;
· Più la gente, Investe per un Consumo futuro maggiore, quindi aziende, case, infrastrutture, etc…
· Quanto più lo Stato spende. (Avete capito bene, più lo Stato spende più aumenta il Reddito Totale disponibile per la collettività)
Non è una considerazione filosofica o un’opinione, è una pura constatazione matematica. Sono i conti della serva, quelli che hanno permesso di ricostruire gli Stati Uniti dopo la crisi del ’29, l’Europa dopo la seconda guerra mondiale, che la Cina ha attuato per fronteggiare la crisi del 2008, che ha reso il nostro Paese la terza economia dell’UE.
Ripeto:
· Reddito Nazionale (Offerta) = Consumi + Investimenti + Spesa Pubblica
Quindi:
Il Reddito Nazionale crolla, la torta si restringe, la collettività si impoverisce quando:
· La gente non consuma, non spende;
· Una nazione non investe per il futuro, non costruisce strade, ponti, infrastrutture, acquedotti, aeroporti, scuole, ospedali, parcheggi; quando non investe nella ricerca;
· Uno Stato attua una politica di “pareggio di bilancio”, ovvero smette di far debiti spendendo solo ciò che ha…Se spende solo "ciò che ha", come vedremo, non riesce più a governare l'economia, si arrende al mercato.
Non c’è alcuna considerazione morale in questo schema, è una pura equazione matematica che riflette un fenomeno naturale applicabile anche all’Economia, il pareggio tra domanda e offerta.
E’ una realtà, può piacere o non piacere, ma il sistema, qualunque sistema naturale, è questo. Così come per il leone divorare gazzelle è naturale e se non le divora muore lui di fame oppure alza le tende e cambia territorio di caccia, rischiando di nuovo la morte se non trova nulla.
Non importa quale sia la motivazione, ma se c’è meno domanda, meno consumi, meno investimenti, meno denaro speso nel settore pubblico, il punto di equilibrio tra Domanda e Offerta precipita verso il basso, verso la povertà, che giudica accettabile solo chi la povertà non l’ha mai provata.
Continua…
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Non fa una piega! Ma i consumi?? Non è pensabile che aumentino all'infinito, almeno non in tutti i settori.
RispondiElimina# Emanuela:
RispondiEliminaPensa se tu avessi disponibilità per i seguenti consumi:
donna delle pulizie che ti aiuti in casa;
baby sitter quando i cuccioli erano piccoli, anche un paio d'ore;
Università per i tuoi figli, le migliori e a pagamento;
corso di lungua francese, inglese e tedesco per te.
Se tu avessi disponibilità e questi consumi schizzassero in alto, perchè pensi che non dovrebbero aumentare, quale sarebbe l'ostacolo?
I vari Guru parlano sempre dell'IPhone e degli oggetti solo perchè praticano demagogia. Si parla di "consumi di beni e servizi". Non sanno neppure di cosa parlano, sono un disco rotto.
Poi tutto questo verrà approfondito nei prossimi post, cmq, ammesso che qualcuno lo legga. Credimi, le cose un po' più serie e dettagliate sono SEMPRE noiose (ma funzionano). Gli slogan sono orecchiabili ma ascoltarli e non ascoltarli è lo stesso, non funzionano nella realtà, è un carico inutile nello zaino.
Ciao!
Dimenticavo:
RispondiEliminaponiamo che tu voglia comprare serrande termicamente isolate invece dei vetri sottili che disperdono calore;
un impianto fotovoltaico sul tetto invece dell'impianto del gas
una casa di proprietà invece che una in affitto
migliorare la tenuta energetica dell'intero stabile passandolo in classe A
rinnovare le canne fumarie
eliminare quel 70 % di tetti in amianto (mortale, cancerogeno) dal nostro Paese
Comprare cibi biologici e fresco invece di quello inscatolato e più a buon mercato
sono tutti consumi. cosa c'è di sbagliato nell'eliminare l'amianto, mangiare bene, proteggere la propria salute o contribuire ad importare meno gas e petrolio. Dove sta l'ostacolo morale, etico o tecnologico? Cosa c'è di sbagliato nell'acquista la casa in cui si abita. Avendone i mezzi, perchè questi consumi non dovrebbero aumentare?
Aspetto il seguito.
RispondiEliminaSiamo nella condizione che non si spende per mancanza di denaro che non possiamo emettere.
Le ultime notizie non sono rassicuranti neanche per la Germania....
Buon lavoro
# I am:
RispondiEliminane parlerò in seguito ma in fondo hai centrato il punto. Non è importante l'euro, il marco, la lira, la crisi, ciò che è davvero un cappio che strangolerà gli stati nel lungo periodo è il vincolo di bilancio. Uno Stato che non è più libero di indebitarsi, che non riceve moneta per far ripartire l'economia, non ha più nessun mezzo di azione. Non può fare più niente. Solo guardare un disastro, come un allenatore che vede il suo pugile massacrato di botte e non può fare niente per aiutarlo.
E se getta la spugna è ancora peggio.
Non poter fare niente è la strada aperta al liberismo più selvaggio, lo stato talmente debole che non è più arbitro dell'economia, arbitri diventano i capitali privati. Probabilmente gli stati saranno costretti a vendere a prezzi di liquidazione tutto ciò che hanno per fare cassa.
La cosa più assurda è che si continua a parlare di risanamento e vincoli di bilancio, e l'opinione pubblica si convince che non occorre più fare debiti e ripianare quelli che ci sono. Quello va bene per una famiglia. Ma uno Stato NON E' una famiglia, segue logiche completamente diverse:
- Una famiglia deve chiudere il suo bilancio in attivo.
- Uno Stato deve anche chiuderlo in passivo, ma arricchendo le famiglie. Non deve chiuderlo in attivo impoverendo le famiglie. Ed è quello che si sta facendo, dimenticando che lo Stato non è un'entità astratta, non ha senso salvare la barca annegando tutti i passeggeri. (Tranne quelli di prima classe, ovvio!)
Cosa ne penso dei mercati emergenti come Brasile, Cina ed India?
RispondiEliminaSono veramente una possibile opportunità per l'Europa oppure al contrario sono coloro che fagociteranno l'Europa, ripianandone i debiti a prezzo della sovranità dei singoli Stati? Ciao Renato
Ciao Renato,
RispondiEliminacome ho scritto nel primo post di "ECOFOLLIE" mi sono deciso a scrivere qualcosa dopo anni passati a leggere le cose più assurde da parte di gente che spara consigli senza sapere di cosa parla. Parlo di persone senza alcun background o studi alle spalle, naturalmente. Di solito chi comprende qualcosa in più, scrive su spazi diversi, più specialistici, meno divulgativi. La divulgazione in sè, da parte di persone stavolta competenti, spesso sfocia nel semplicismo, nella mistificazione, o, com'è il caso più frequente, nel pregiudizio: ognuno è convinto che la sua posizione sia quella giusta e non esita a arrotondare i suoi calcoli pur di far combaciare le sue idee con la realtà. Niente di strano, lo faceva anche Newton. E se davvero qualche giorno fa è stata trovata una particella più veloce della luce, allora anche Einstein un po' barava, o arrotondava.
Questo solo per dire che l'Economia è una materia enormemente complessa, e deve rendere conto alla politica, alla demografia, alla scienza delle finanze, alla matematica e ad altro ancora. Ogni cosa he un pro e un contro, nel breve, medio e lungo periodo. E valutare le implicazioni nel tempo è qualcosa che sconfina nella divinazione. Basta guardare ciò che succede oggi, le previsioni ufficiali emanate prima del 2008 sono carta straccia. Certo, la maggior parte sono state emanate da "Economisti di regime", ma la realtà ha sconfessato molti pareri autorevolissimi.
Brasile, Cina e India.
Quando il centro del mondo era l'Europa e gli Stati Uniti una piccola, grande, nazione selvaggia, chissà cosa pensavano in Europa, se sarebbero stati una risorsa o una preoccupazione? Forse non pensavano niente, si crogiolavano nell'essere il centro del mondo. Poi, gli Stati Uniti sono diventati la prima potenza mondiale, anche a seguito di guerre mondiali, ma è un paese comunque di cultura di derivazione europea, atlantica, quasi una propagine del vecchio mondo con una enorme capacità di evoluzione.
Qui lo scenario è diverso.
A mio avviso il problema vero è un altro: non si stanno facendo i conti, non con una promessa, ma con la realtà. Ci comportiamo come i nobili che non accettavano l'ascesa dei parvenu. Finchè questi non li hanno soppiantati, ma spesso sono semplicemente entrati nei ranghi della nobiltà.
Ora, questi grandi Paesi emergenti, vorranno entrare nel club dei paesi ricchi come lo intendiamo noi, e allora, forse, anche noi resteremo nel club dei paesi a benessere diffuso, oppure saranno in grado di esprimere una nuova, diversa, cultura economica, semplicemente tagliando fuori tutto il "vecchio mondo" e relegandolo alla periferia.
Ovvero, se non facciamo entrare questi paesi nella "nostra" economia, nel nostro gioco, avranno loro la volontà, la forza, la capacità, di costruirsi uno stadio diverso, un gioco diverso, e di buttarci fuori a noi senza tanti complimenti? Possono fare a meno di noi?
Non so se mi spiego.
La domanda non è se loro sono un'opportunità per l'Europa ma cosa succede se LORO si rendono conto che possono fare a meno di noi. Saranno in grado di sviluppare un'Economia tale da porsi la domanda: "L'Europa per noi è un'opportunità o un peso? Abbiamo bisogno dell'euro? Abbiamo bisogno del dollaro? Possiamo sostituire gli europei nel loro ruolo di vampiri delle risorse mondiali?"
Senza i capitali della Cina (e Giappone), Stati Uniti e adesso anche Europa (col fondo salvastati), sono già falliti. PEr non parlare dei paesi arabi, naturalmente.
Come ho già scritto cmq, "è un po' più complicati di così". Dedicherò uno o più post della serie "ECOFOLLIE" al commercio internazionale, ma solo a livello tecnico per inserire l'import ed export e raccontare come possa essere sia un pericolo che un vantaggio.
A proposito: fino a ieri, il ruolo che è oggi della Cina, di fornitore di prodotti a basso prezzo grazie alla valuta debole, era dell'Italia.
Ciao.
Exo mi scuso per il poco tempo che ti dedico. Passo per augurarti un sereno anno nuovo. Un abbraccio a te e ai tuoi famigliari.
RispondiEliminaCiao Tiziana, buon natale anche a Te!!!
RispondiElimina...non fa una piega! E mi permetto di aggiungere: ma se lo stato smette di spendere, lo capisce che ci spaventa ancora di più? Se non investe LUI (lo stato, dico), come può pensare che lo facciano i cittadini? Aspetto il resto e ne approfitto (hai visto mai non dovessi passare prima) per farti gli auguri di un sereno Natale. Cosa c'è di meglio della serenità? Un abbraccio
RispondiEliminaTurista a Natale:
RispondiElimina"cosa c'è di meglio della serenità"? Sai, credo che a Natale dovrebbe esserci una vera Rinascita. Credo sia importante prepararsi a nascere di nuovo, ogni anno, darsi un'opportunità. Nei prossimi post ti fornirò qualche risposta alle altre domande!
E buon Natale anche a TE!