Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


lunedì 18 giugno 2012

SALVEZZA


Riporto un commento e mia risposta nel mio ultimo post:

Sting:

(http://www.crealavitachevuoi.com)

La storia si ripete, non so come mai, ma e' cosi'.
Da secoli l'uomo medio vive di speranza, nel senso che spera che qualcosa o qualcuno lo salvi.
Io dico che dobbiamo rimboccarci le maniche e creare una nuova societa'.
Quella attuale e' morta cerebralmente e spiritualmente.
La stiamo tenendo in vita in modo artificiale, posticipandone la morte vera.


Mia risposta:

Beh...

Io sono un uomo medio, ho davvero bisogno della salvezza. Adesso vado un po' fuori tema, anche se ne abbraccio uno più grande: io credo che il desiderio profondo e naturale dell'uomo, quello che guarisce tutte le ferite è proprio questo: ha bisogno di essere salvato.

Salvato dalla morte inevitabile, dal dolore inevitabile, dai pochi successi e tanti fallimenti inevitabili, dalla routine inevitabile accompagnata da pochi giorni davvero entusiasmanti.

Io credo questo: chi ha la consapevolezza di essere salvato, parlo di un aspetto religioso, non ha bisogno di altro, interpreta tutto come un dono e quindi i doni fioccano perché tutto è dono, appunto. Non gli manca di più degli altri, ha una vita simile agli altri, ma è tutto diverso, non critica, non si lamenta, agisce ed opera. E lo fa con speranza, con gratitudine. Se non si sente salvato, dato che non può salvarsi da solo perché la fossa è lì che lo aspetta lui e tutti coloro che ama, tutte le sue opere, se non ha nel cuore la consapevolezza di essere salvato, si muove a fatica e col cuore gonfio, pesante. Non vola, non può. 

Per me la salvezza è più importante, che so', del lavoro, la politica, la società, i rapporti umani. Se sei salvo, dai agli altri, ma se ti senti precipitato in un oceano di vuoto e desolazione, ti aggrappi agli altri e li tiri giù con te. E loro si staccano perché non vogliono soccombere insieme a te. 

Se ti senti salvato, diventi una calamita anche per gli altri, perché tutti cercano la salvezza, e tutti desiderano essere salvati. La salvezza è la cosa più affascinante che ci sia. Tutti i venditori in fondo ne offrono una versione posticcia, ma è sempre quella, la soluzione, la risposta, magari a buon prezzo, il ricorso alla presunta sapienza degli uomini che indicheranno la via. Tutte balle, la salvezza non viene dagli uomini, la risposta tanto meno.

Prima di cambiare il mondo, sperando in meglio, occorre la salvezza dentro di sè. Altrimenti il contagio si trasmette e si crea la società che si è creata oggi: una società morta, appunto, ricca, elegante, e morta. Priva di salvezza.

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12 commenti:

  1. Il bello, del bello che scrivo, è che è soprattutto vero :-)

    Ciao!

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  2. Questa tua certezza mi piace ancora di più, ed è contagiosa :) Peccato che sei così lontano ...

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  3. Però parlo di cose per cui non occorre essere vicini per verificare se è vero :-)

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    1. Mi aspettavo questa risposta, in quanto me la sono data io stessa mentre digitavo:)Però ... mi piacerebbe conoscere la tua esperienza. Come hai fatto ad arrivare a tanto?! Da solo ?! Buona giornata.

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    2. Sono stato scelto... per qualcosa, quello che è, sono stato scelto... e piano piano ho detto, dico, "sì". Quando dico "no" mi fermo. Quando dico "sì" proseguo. Tutto qui.

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    3. Qui è il punto. Talvolta penso di non essere tra gli eletti.

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  4. Ognuno vuole decidere da sè qual'è la propria missione. Se la sua visione non coincide con quella che gli è stata data dice di non essere eletto. Nessuno è eletto se si aspetta che ciò che desidera corrisponda con ciò che è.

    Tutte parole. Comprendere e accettare ciò che si è e ciò che ci è stato chiesto in questo antipasto della vita che vivamo quaggiù. Magari si tratta solo di pelare bene le patate. Un grande maestro zen era il cuoco delle patate, lo faceva in maniera sublime.

    Però se si crede che è tutto quaggiù è finita, nessuno accetterà solo di pelare le patate. Lo si accetta solo se si riconosce la transitorietà del compito e della vita stessa.

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    1. Il problema a monte è la fede ... E' quella che dà il senso. Ma la fede è un dono o è frutto di impegno, ricerca ... Forse è un circolo vizioso di sole parole.

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    2. E' un dono, ma è un dono che si chiede.

      Il bambino chiede la bicicletta pur non avendola mai avuta perché già sa che si divertirà, intuisce che è qualcosa di importante e rompe le ball fino ad ottenerla, chiedendo e richiedendo tutti il giorno fino all'esaurimento nervoso dei genitori, e ad ogni richiesta il suo entusiasmo, la sua energia, la sua determinazione crescono perché comprende che è lì lì per averla.

      La fede è lo stesso.

      Ciao!

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    3. Dimenticavo: se hai fede smuovi le montagne, puoi lasciar perdere tutto il,resto, hai già ciò che ti serve. Gli innumerevoli pensieri e metodi che attraversano le menti sono un tentativo di rinunciare alla fede senza perderne i benefici. E' come la pilloletta alimentare che sostituisce il cibo vero, ma crea più disfunzioni che altro.

      Ciao!!!

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  5. Grazie Exo, grazie di queste condivisioni.

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