Tempo fa ho lasciato questo commento su di un blog:
“Adesso, se permetti, visto che mi piace molto leggere il tuo blog, vorrei dirti qualcosa da maniaco grafologo:
Scrivi per te stessa, scrivi divertendoti, senza correggere, senza link, con amore, con furore, con rabbia, scrivi senza guardare il video, commettendo errori e fregandone. Scrivi col cuore e senza mente, con lo stomaco, scrivi come se facessi l'amore; se al termine della scrittura non provi un orgasmo vuol dire che non andava.
Scrivi senza pensare al lettore, senza cercare di fargli capire, senza essere semplice, scrivi rilasciando te stessa, con puro, sano, sporco, magnifico egoismo in cui il premio è fare l'amore con le dita che picchiano la tastiera, o con la mano che traccia segni sul foglio, scrivi così, non fermarti fino a che sei stanca ed esausta, finché non ti fanno male le dita, finché non hai graffiato a sangue la tastiera come fosse un amante.
Scrivi finché hai tirato tutto fuori e ti accorgi che è solo una minima parte di quello che hai dentro, scrivi di tutto, scrivi per tutto, non cercare il senso, non cercare la misura, non cercare niente ma lasciati andare al furore, scrivi pensando che pubblicherai e che non ti leggerà nessuno, così non avrai alcuna censura, scrivi come se da questo dipendesse la tua vita, la tua giornata, scrivi senza pensare, scrivi senza correggere, scrivi un milione di pagine e poi dimenticane.
Scrivi senza pietà, per te stessa, per il lettore, per la tastiera, per il tuo corpo stanco dopo una giornata assurda, scrivi per uccidere e non fare prigionieri.
Scrivi sporco, scrivi esagerato, scrivi sbagliato. Scrivi folle, scrivi con il mondo intero che leggerà senza capire niente. Vedrai che capirà tutto.
Scrivere non è amare, nella prima stesura, è solo sesso: sboccato, furioso, esasperato, senza limite né ritegno, senza pudore né vergogna, senza mente né freno.
Con la seconda stesura, se sono rose, arriverai al matrimonio. Non avere fretta però lascia che l'istinto dilaghi.
Scrivere è nascere e morire, è tutto lì in un soffio, è bruciare senza lasciare tracce, senza connessioni, senza futuro né ricordi, senza nient'altro. scrivere è possessione, è lasciarsi possedere, è urlare al mondo la tua anima.
Un giorno tornerai su e, se vorrai, potrai correggere con la mente e fare un lavoro editoriale. Sarà arte ma non sarà più sesso, non ci sarà la stessa passione, lo stesso abbandono. Ci sarà amore. ”
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