Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


domenica 22 agosto 2010

L'AZIONE - PARTE QUARTA






















Le idee sono una specie di moda passeggera

Michael Crichton


Abbiamo detto che le azioni dipendono dalle idee che si coltivano. Ma in che modo vengono le idee? Anche quelle molto semplici, non necessariamente filosofiche, religiose o economiche.

Naturalmente si tratta di un processo di pensiero. Senza pensiero non può esserci idea.

Quindi devo comprendere il processo di pensiero prima di poterne comprendere il prodotto, l'idea.

Cos'è pensiero, quando si pensa? E' il risultato di una reazione, neurologica o psicologica: è la risposta immediata dei sensi a una sensazione; è di natura psicologica, è la risposta di una memoria.

C'è dunque la reazione immediata dei nervi a una sensazione, e c'è la risposta psicologica della memoria immagazzinata, l'influenza del proprio vissuto, dei valori, credenze, famiglia, gruppo, razza, la loro elaborazione... Tutto ciò viene chiamato pensiero.

Il processo del pensiero è la risposta della memoria. Non avremmo pensieri se non avessimo memoria, se la nostra mente fosse una scatola vuota. La risposta della memoria a una certa esperienza attiva il processo del pensiero.

Poniamo che io abbia il ricordo immagazzinato di certi valori esistenziali, e mi autodefinisca “brava persona”. Quella riserva di ricordi relativi a risposte, azioni, implicazioni, tradizioni, usanze appartenenti al mio passato reagisce alla sfida costituita, ad esempio, da un comportamento “non onesto” da parte di un'altro. La risposta della memoria, della mia identità, alla sfida mette in moto un processo di pensiero, un giudizio, una risposta.

Ex: siete stati insultati da qualcuno; l'episodio resta nella vostra memoria, forma parte del vostro retroterra. Quando incontrate quella persona (sfida) la risposta del processo di pensiero è il ricordo dell'insulto subito. Nasce la risposta della memoria (ricordo insulto subito), processo di pensiero e nascita dell'idea: fargliela pagare, ignorarla, perdonarla. Tale idea guiderà l'azione conseguente.

Ma l'idea non sarà indifferente alla persona. Al contrario, dipenderà dalla risposta della memoria: ci comporteremo in modo diverso di fronte ad una persona che ci ha offeso rispetto ad un'altra che ci ha sempre trattato bene. Ovvero: l'idea (che guiderà l'azione) è sempre condizionata dalla memoria, dal passato. Mai libera quindi.

  • Idea = risultato del pensiero;
  • Pensiero = risposta della memoria (ad un nuovo evento);
  • Memoria = sempre condizionata (dall'evento passato). 

Risultato: l’idea nasce condizionata, non libera. Come sarà l’azione che ne consegue?


Molti credono di pensare quando in realtà stanno soltanto mettendo ordine nei loro pregiudizi.

William James


Saremo noi liberi di scegliere l'azione? O crederemo soltanto di farlo? Ma non è così in quanto il processo di azione nasce già condizionato?

La memoria è sempre ferma al passato. Non ha vita propria. Viene riportata in vita nel presente da una sfida, un evento che richiede l'elaborazione di un pensiero. Ma che sia addormentata o sveglia, è sempre condizionata (dall'evento passato).

Ecco come nascono le idee, come l'azione scaturisce da esse, come le idee controllano l'azione, e perciò la limitano. Non importa quali siano le idee, politiche, culturali, esistenziali, religiose. Non importa di quale tendenza siano. Fin tanto che ci aggrappiamo alle idee, siamo in uno stato in cui non può esserci esperienza alcuna; ci limitiamo a vivere nel passato, che continua a plasmare il pensiero, o nel futuro, che è la proiezione in avanti di idee del passato.

Soltanto quando la mente è libera dalle idee, è possibile sperimentare il presente.

Le idee non sono la verità. La verità è qualcosa che deve essere sperimentata direttamente, di momento in momento. 

Solo quando si riesce ad andare oltre il groviglio delle idee, che costituisce l'"io", la mente penetra nel presente e vive un'esperienza tale da produrre la migliore e più efficiente “Azione”, la più produttiva, la più efficace. Senza vincoli psicologici frenanti.

Allorché il pensiero è in silenzio, solo allora si realizza una completa e disinvolta esperienza di vita. Si penetra finalmente nella verità del proprio essere, del proprio momento, senza barriere intellettuali. Si sperimenta senza il filtro della mente, si vive davvero.

Ma può esistere una tale Azione, senza idee (pensiero) come origine?

Al prossimo post

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4 commenti:

  1. Mi sto divertendo troppo a seguirti, ma voglio vedere se riesci a chiudere il cerchio che hai aperto col primo post. Bravo comunque, quello che scrivi è sempre interessante.

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  2. Ops, scusa, il primo post che parlava dell'AZIONE naturalmente, ciao!

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  3. Credo di capire ciò che vuoi dire, credo tu abbia ragione, ma non sono argomenti che si affrontano spesso, si preferisce la politica, le soubrette e le partite!

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