Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


mercoledì 5 dicembre 2012

SE BECCO...


Oggi mi sono alzato pensando che se qualcuno avesse provato a parlarmi di quanto male va il mondo, di quanto è infelice la gente, di quanto disastrosa è la situazione del paese, di quanto poco amore si vede in giro, della solitudine, della scomparsa dello stato sociale, dell'esaurimento delle risorse, della corruzione, delle tasse, o peggio ancora di come sfuggire a tutto questo gli avrei tagliato la testa.

Tra l'altro gli avrei fatto un favore, una testa piena di questa roba non serve a nulla tranne che a inquinare gli altri.

Il missionario venezuelano nel periodo di natale disse così in chiesa: "Noi abbiamo un grande problema per il giorno di natale, in cui aspettiamo gli ospiti, dobbiamo decidere cosa presentare come secondo. Ai nostri ragazzi nelle missioni spesso riusciamo a servire una tazza di riso al giorno."


Ecco, finché non arrivo ad una tazza di riso non ho di che preoccuparmi, Dio non mi ha creato migliore di loro per aver diritto alla tazza di riso più il dessert.

C'è gente che continua poi a terrorizzarmi dicendo che verrà l'apocalisse finanziaria, industriale, sociale, economica, sanitaria, energetica e ambientale. E ora che me l'hanno detto forse che non verrà più? Forse che farò qualcosa di diverso da quello che ho fatto ieri solo perché mi spiegano quanto schifosa diventerà la vita umana, come se adesso fossimo nell'eden? 

Certe cose si imparano da bambini, se si è cresciuti bene, con valori solidi, continui a fare domani ciò che facevi ieri, continui a dare, a fare del tuo meglio e speri che questo possa bastare, ma tanto di più non potresti dare senza scoppiare. E allora non saresti di utilità a nessuno. Se questo non ce l'hai sin da piccolo, sì, puoi fare tutti gli sforzi del mondo ma alla fine non si può compensare un legno storto, lo metti sotto trazione ma appena rilasciata il legno torna storto perché ormai quella è la sua natura. E allora o ti accetti storto e forse servirai a qualcosa, oppure stai tutta la vita in trazione e allora sei già morto adesso.

Se becco domani qualcuno che inizia a parlarmi di quanto va male il mondo e che si mangia più di una tazza di riso al giorno, se becco qualcuno che prova a rovinarmi la giornata, gli mozzo le orecchie, tanto la capacità di ascoltare la meravigliosa musica di cui è permeato questo mondo non ce l'ha ugualmente, le orecchie non gli servono. 

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7 commenti:

  1. Ahahahaha, fantastico!! Sei tornato alla grande vedo!

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    1. ci sono troppe cose che a seguirle uno perde soltanto e la vita è troppo breve per questo.

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  2. In effetti queste sono le cose che non vorrei più sentire guardando la tele ( e sopratutto i debiti politici che alla fine mi sembrano un inno alla lagna !), queste sono le cose che non vorrei più leggere sul giornale; insomma abbasso il pessimismo dilagante, il pianto publico e cosi via ! I problemi ci sono, le difficoltà pure ma affrontiamo questo periodo con il dovuto coraggio, con un minimo di entusiasmo e perchè no anche con il sorriso sulle labbra...sopratutto se la tazza di riso non ci manca

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    1. Ciao, secondo me più che pessimismo è il vuoto dentro che ti spinge a cercare, cercare, cercare e quindi a lamentarsi, lamentarsi, lamentarsi. Se tanto impegno a cercare soluzioni collettive, sociali, mondiali, e a lamentarsi, lo impiegassimo nel prenderci cura di noi e delle nostre anime, dei nostri stessi corpi, avremmo fatto molto per noi stessi e per chi ci sta intorno. E soprattutto non avremmo ancor di più avvelenato un'umanità che di certo non ne ha bisogno.

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  3. ....e faresti bene!!
    certa gente ha la laurea in pessimismo e si mette in cattedra per insegnare a noi poveri pivelli giulivi che se non ti lamenti non sei nessuno!
    Posso dirlo pure io? EMMMOBASTA!!

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