Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


domenica 25 settembre 2011

SAPERLO DA MOLTO




“Perché io dico poveri noi? Perché voi, il pubblico, ed altri sessantadue milioni di Americani, ascoltate me in quest’istante.


Perché meno del 3% di voialtri legge libri, capito? Perché meno del 15% di voi legge giornali o riviste. Perché l’unica verità che conoscete è quella che ricevete alla TV. Attualmente, c’è da noi un’intera generazione che non ha mai saputo niente che non fosse trasmesso alla TV. La TV è la loro Bibbia, la suprema rivelazione! La TV può creare o distruggere presidenti, papi, primi ministri. La TV è la più spaventosa, maledettissima forza di questo mondo senza Dio. E poveri noi se cadesse nelle mani degli uomini sbagliati. […]

Perché questa società è ora nella mani della CCA, la Communication Corporation of America […]. E quando una tra le più grandi corporazioni del mondo controlla la più efficiente macchina per una propaganda fasulla e vuota, in questo mondo senza Dio, io non so quali altre cazzate verranno spacciate per verità, qui!


Quindi ascoltatemi. Ascoltatemi! La televisione non è la verità!


La televisione è un maledetto parco di divertimenti, la televisione è un circo, un carnevale, una troupe viaggiante di acrobati, cantastorie, ballerini, cantanti, giocolieri, fenomeni da baraccone, domatori di leoni, giocatori di calcio! Ammazzare la noia è il nostro solo mestiere!

Quindi, se volete la verità andate da Dio, andate dal vostro guru. Andate dentro voi stessi, amici, perché quello è l’unico posto dove troverete mai la verità vera!

Sapete, da noi non potrete mai ottenere la verità. Vi diremo tutto quello che volete sentire mentendo senza vergogna: noi vi diremo che… che Nero Wolfe trova sempre l’assassino e che nessuno muore di cancro in casa del dottor Kildare! E per quanto si trovi nei guai il nostro eroe, non temete: guardate l’orologio, alla fine dell’ora l’eroe vince. Vi diremo qualsiasi cazzata vogliate sentire! Noi commerciamo illusioni, niente di tutto questo è vero!

Ma voi tutti ve ne state seduti là, giorno dopo giorno, notte dopo notte, di ogni età, razza, fede. Conoscete soltanto noi. Già cominciate a credere alle illusioni che fabbrichiamo qui.


Cominciate a credere che la TV è la realtà, e che le vostre vite sono irreali.


Voi fate tutto quello che la TV vi dice: vi vestite come in TV, mangiate come in TV, tirate su bambini come in TV, persino pensate come in TV! Questa è pazzia di massa! Siete tutti matti!


In nome di Dio, siete voialtri la realtà. Noi, siamo le illusioni!


Quindi spegnete i vostri televisori, spegneteli ora. Spegneteli immediatamente! Spegneteli e lasciateli spenti! Spegnete i televisori proprio a metà della frase che sto dicendo adesso, spegneteli subito!”.

“Questa non è più una nazione di individui indipendenti, oramai. È una nazione composta da duecento e oltre milioni di esseri transistorizzati, deodorizzati, più bianchi del bianco, tutti profumati al limone:


del tutto inutili come esseri umani, e rimpiazzabili come pezzi di un’auto.”


Howard Beale (Peter Finch) al suo pubblico nel film “Quinto potere”, 1976.

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22 commenti:

  1. E no dai, anche internet. Le poche cose che mi hanno aperto un minimo l'orizzonte le ho trovate in internet. Visioni diverse, fuori dal coro. Vedi io non ho un utente in nessun blog, non sono "censito", passo e vado, se una cosa mi interessa bene altrimenti mollo gli ormeggi.
    Altrimenti dove? Un sistema di diffusione di buone idee deve esistere, deve sopravvivere. Poi sta a noi filtrarle e capire dove ci sono bufale e dove no.
    Buon inizio settimana, Renato.

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  2. Ciao Renato,

    alla tua domanda "altrimenti dove?" ho provato a dare una risposta in un commento a questo (interessante) post:

    http://essereniente.blogspot.com/2011/09/paolo-barnard-dove-sei.html

    Internet rispetto alla TV ha il vantaggio di essere un canale aperto anche a chi non possiede mezzi finanziari ingenti, chiunque può inserire un suo spazio con le sue idee, le sue "verità". Però chi ha avuto un po' di successo grazie a questo mezzo ha presto capito come funziona e adesso produce non contenuti (hai una cosa da dire, al dici, si esaurisce, passi ad altro...) ma "intrattenimento". Il proprietario dello show deve riuscire a tener legati i suoi utenti e per farlo, dimentica la coerenza, la verità, l'utilità, insomma quello che conta è lo show. Questo per le new entry, i piccoli, i grandi gruppi invece riproducono lo stesso modello già sperimentato in altre campi mediatici.

    Per me il discorso oggi si estende anche all'editoria, alla radiofonia, ai social network allo stesso modo, c'è gente che si stressa per avere un numero elevato di "amici" in facebook.

    Se riesco prossimamente scrivo un post sulla "Società dello spettacolo".

    Però hai scritto una cosa che mi ha fatto sorridere, quando dici "passo e vado, se una cosa mi interessa bene altrimenti mollo gli ormeggi". Beh, quello non è forse "zapping", quello che si fa con la TV?

    Ciao, buona serata.

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  3. La foto del tuo post precedente significa che hai adottato i due gattini???
    Sono completamente fuori tema con questo post, ma ha importanza??
    Buona settimana.

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  4. Vuol dire che abbiamo felling, perchè proprio in questo momento stavo pensando a due gattini da adottare, perchè uno si annoierebbe a morte a stare da solo in casa. Non avrebbe uno sviluppo normale in assenza di compagnia e giochi, ho visto dei gatti carcerati e poi abbandonati.

    Proprio nel momento in cui scrivevi stavo prendendo la decisione di due, non uno. :-)

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  5. Perché non tre? Al prezzo di uno ti arrivano a casa tre Gattini....noi tre! he he he

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  6. E, hai ragione Exodus, è zapping. Ma lo zapping è ancestrale. Se una cosa non ti quadra la molli e passi ad altro, lo facciamo anche con le persone. Trovo che sia assolutamente naturale, se una cosa, argomento, persona non ispira fiducia la si abbandona. E' appunto qualcosa di ancestrale e si ripete in tutti i contesti della vita, dalla esecrabile TV ai rapporti umani. In buona sostanza, se capisco bene il tuo pensiero, anche avendo tutte le informazioni del mondo, vere e certificate, non possiamo modificare alcunchè, vittime di un sistema indistruttibile? Quindi meglio vivere nell'ignoranza, come dicevano certi nostri vecchi... P.S.: FACEBOOK, non lo uso, non lo conosco, non ci capisco un fico secco. Ciao Renato

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  7. # Renato,

    beh tocchi un tema difficile, io ho una risposta, ma non viene da una spiegazione ma da un'esperienza di vita, quindi è qualcosa che ognuno deve trovare da sè, non è trasmissibile.

    Salomone, l'uomo più saggio del suo tempo, si è posto il problema e lo ha trattato lungamente nel libro dell'ecclesiaste. Credo che la sua sia una buona conclusione: "Chi accresce il proprio sapere accresce il proprio dolore". Il punto non è rifiutare di accrescere il proprio sapere, ma di saper accettare il dolore. Se hai paura del dolore di vivere, meglio non cercare di accrescere il sapere, perchè si vira verso l'illusione, non verso la conoscenza.

    Anche Ulisse volle sentire il canto delle sirene, ma controllò il dolore del sentire le voci delle persone care facendosi legare.

    Il sistema indistruttibile di cui parli esiste. I buddisti lo definiscono così: "l'uomo nasce, soffre e muore". Tre verità. Se sai vivere senza aver paura di questo, un po' di conoscenza in più o in meno non cambia niente, ti accorgi che la felicità di vivere non appartiene alla conoscenza (se non conoscenza di sè) sono cose diverse.

    O, come scrive San Paolo: "La scienza gonfia, l'amore edifica". Forse abbiamo troppa "conoscenza" e poco amore per la nostra vita attuale, con tutti i suoi limiti e le sue imperfezioni. Una delle mie preghiere preferite al mattino è quella di ringraziare Dio perchè la mia vita è perfetta. Perfetta non perchè io la veda perfetta, ma perchè è perfetto ciò che mi succede, è la sua volontà. Quando ho detto questo mi sento subito meglio, vedo davvero tutto perfetto.

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  8. Tutto è manipolato e manipolabile, poche persone sono ribelli, alcuni rivoluzionari, gli altri o se la spassano e se la godono oppure sono già stati sconfitti dalla vita. E' compito dei ribelli andare avanti e fare proseliti, non credo che tutto sia senza speranza, anzi! Mi rifaccio a Gaetano Ferrieri che dal 4 giugno è a Piazza Montecitorio per tutti gli oppressi, Voi da che parte state? Della demagogia o della azione?

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  9. Ciao I'm,

    da parte mia non voto da dieci anni, spero che l'astenzionismo tocchi picchi vertiginosi perchè so che è l'unico modo per ottenere qualcosa: chi è a caccia di voti slaccia i cordoni della borsa anche per i poveracci, chi è sicuro del fatto suo, no;

    ho votato per il referendum di giugno, ho partecipato allo scipero di maggio; io ho un contratto da precario storico (credo d'essermi abituato) e agli altri lavoratori non interessava tanto di noi, proteggevano il loro di contratto. Niente di male, l'uomo è questo;

    quello che però mi stupisce nel nostro paese e che ci vorrebbero trenta giorni, non di più per ribaltare gli equilibri politici e il motivo è semplice: il governo è in mano ad un Premier che, volendo, è un bersaglio economico inerme. Io non ho la TV, ma poniamo che i contestatori d'Italia smettessero di vedere canale 5, Italia 1 e retequattro. Poniamo. Smettessero di comprare un certo tipo di giornali di una data casa editrice. Boicottassero certi prodotti. Dall'oggi al domani. Quanto reggerebbe una conglomerata che vive di pubblicità. Non basta tagliare, contestare, protestare, se si vuole qualcosa occorre RINUNCIARE. Basta, rinuncio a quelle TV (meglio a tutte, sono tutte del Premier), a quel fornitore, a quelle riviste, a quei prodotti, RINUNCIO, non portesto più ma ti lascio con i tuoi prodotti sugli scaffali. E Radio 101. Vi piace? Che bello, inutile protestare allora.

    Qui tutti protestano ma nessuno RINUNCIA. Crederò nella lotta "classica" quando vedrò persone che, come me ma non faccio testo perchè sono un cavernicolo, persone che RINUNCIANO.

    Ciao, ti seguo sempre nelle tue lotte.

    EXO

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  10. Non votare fa sempre il gioco dei politic. Mandarli a casa fa la differenza.
    Il 12 Ottobre a Roma noi ci aspettiamo che ci sia buona parte dell'Italia, da Nord a Sud. Gruppi che si mettono insieme, dividono le spese, è così che ci si muove, è così che si affronta la Vita. Loro non sono niente e quando dovranno uscire a testa bassa dal Parlamento verranno da noi ignorati e questo li ucciderà perché si renderanno conto che non sono nessuno!

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  11. # I'm:

    premetto che io sono d'accordo con te nel desiderare che i politici se ne vadano. Vorrei infatti che si facessero al massimo DUE legislature. Appena trovo uno che è in politica da meno di DIECI anni lo voto. E dato che tu sei una cultrice di Paolo Barnard, saprai che... non aggiungo altro perchè è uno che è riuscito a sputtanare tutti i dirigenti di tutti i partiti.

    Per me, scegliere il male minore, è cmq scegliere il male. E poi la politica non è un problema, ormai non contano davvero più nulla. Riprendendo ancora una volta Barnard, possiamo dire che sono burattini di poteri più corposi che non si possono mandare via.

    Però riprendo il discorso che facevo prima in quanto, io credo, occorra essere "militanti" ogni giorno, non durante le manifestazioni del tal giorno. Ma un'azione "concreta", oggi, non è di tipo mediatico, partecipativo, no, oggi la guerra è e può essere solo ECONOMICA. Riprendendo quanto detto prima, e spero di parlarne di nuovo in un prossimo post in quanto mi ispiri, credo che una qualche azione efficace si possa concretizzare solo con un dato comportamento ECONOMICO ogni giorno.

    Credo che nessuno di quelli che contesta un certo personaggio al potere dovrebbe abbeverarsi alle sue reti TV, alle sue radio, ai suoi giornali, ai suoi siti internet, ai suoi outlet, alle banche, nessuno dovrebbe vedere i programmi realizzati dalle sue compagnie, depositare i soldi nelle sue banche, stipulare le sue assicurazioni, perché con questa gente senza spina dorsale non ho niente da spartire, e non voglio manifestare; l'ho fatto in passato, hanno fatto tutti un passo indietro e siamo rimasti al fronte in pochi come scemi. Prima di scegliere una causa si devono SCEGLIERE i compagni di lotta. La causa viene dopo. Prima: chi sono i compagni? Gente per cui vale la pena lottare e soffrire o quattro stronzi con cui in tempo di pace non prenderei un caffè figurarsi lottare con loro in tempo di guerra? Sono migliori di chi ci governa? Perché se non li riconosco migliori, non solo con loro non lotto, ma appena li vedo mi tocco i...

    Io proteggo i loro interessi, ma loro proteggono i miei? Oppure quando hanno ricevuto il loro chi s'è visto s'è visto?

    Questo è un paese che ha vissuto la vergogna della "marcia dei quarantamila" (mettere su Google) quando andarono tutti insieme e poi la parte più benestante si tirò indietro lasciando gli altri al massacro, la fine dell'unità sindacale in Italia e delle lotte. Il problema del paese non è la sua classe dirigente, ma la mancanza di fiducia tra le stesse parti della sua società, tra la gente. E si fa bene a diffidare perché, chi ha avuto esperienza, sa che appena abbattuto il potente il meno potente ti fa la festa. Sì, ti fa la festa. Basta vedere ciò che è successo in Spagna dove l'innovatore di turno, il rivoluzionario giovane e rampante ha combinato un disastro da cui la sinistra non si riprenderà più, ha perso anche le regioni che avevano resistito al franchismo durante la guerra civile. Dico, ci vuole veramente essere un... per perdere le zone che avevano visto la resistenza davanti ai carri armati. OK, noi buttiamo giù i potenti, e poi che succede, che chiunque arrivi viene fatto fuori subito dal default?

    Se buttiamo giù quella gente adesso, gli facciamo un favore! Potranno dire che i successori hanno causato il default dell'Italia! Chiunque arrivi adesso, si troverà con addosso la più grave crisi dal dopoguerra, chiunque si prenda la patata bollente adesso, è bruciato! Se c' è un cambio di regime adesso, fra due tre anni l'italico popolo supplicherà in ginocchio quei personaggi affinché ritornino! E potranno dare la colpa ai loro predecessori del disastro!

    (segue)

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  12. Grazie Exodus, efficace come sempre.
    Sai che ho avuto modo di sentir parlare un vecchio medico, diceva che dagli anni 70 il far prevalere la cultura, lo studio, le materie umanistiche rispetto al lavoro fisico, all'attività fisica ed anche sportiva in generale ha rovinato le nuove generazioni, le ha rese più deboli psicologicamente e fisicamente, le ha esposte maggiormente a turbamenti dello spirito e cagionevoli di salute. Non ci avevo mai riflettuto ma credo ci sia un fondo di verità. Il motivo secondo lui dipende dal fatto che noi uomini rimaniamo animali, evoluti ma pur sempre animali. Come tali abbiamo estremamente bisogno dell'attività fisica, anche pesante, pena il decadimento dell'equilibrio psicofisico della persona. In sostanza la cultura ed il sapere devono essere bilanciate da un'intensa attività fisica soprattuto costruttiva, pratica. Cosa ne pensate? Ciao, Renato

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  13. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. (seguito)

    Non mi invento niente, è successo in Argentina, potrebbe succedere in Grecia, sta succedendo in Spagna, la sinistra sta presentando un giovanotto di sessant'anni che è in politica da novanta, per rimediare ai danni incalcolabili del rivoluzionario che a 44 anni divenne Premier e che ha fatto letteralmente c... E sanno di avere già perso, la parte più tradizionale del paese è rimontata in sella senza neanche sforzarsi troppo. E il giovane che doveva cambiare il Paese non si presenta né come Premier, né come altro, andrà a fare il cartomante. Eppure il Paese aveva dato un forte segnale di svolta, clamoroso in Europa, era l'economia con il miglior tasso di crescita.

    Cosa voglio dire...

    La politica e l'economia sono innanzi tutto una questione di intelligenza e strategia, di coraggio e roba grossa in mezzo alle gambe, non di improvvisazione. Quando si fanno cose improvvisate, fai un regalo al tuo avversario. ricordo che il sorridente che governa l'Italia ha stravinto le elezioni perché la sua opposizione non è mai stata capace di reggersi in piedi per due anni.

    si vuole andare a votare? Ancora? Non si è stanchi di prendere sberle? Si vuole fare come in spagna? Bene, si faccia pure, ma in questa assenza di POLITICA, di piani, di strategia, cosa succederà? Io lo so, è facile comprenderlo, nell'incertezza generale, il piano B della politica Regioni, Province, piccoli protettorati locali, hanno preso il controllo della situazione e oltre che il peso del governo centrale, fanno gravare i costi del decentramento. I politici non rappresentano, vero, allora? Non eleggiamo nessuno? Lasciamo il controllo della situazione agli enti locali, i bravacci che si costruiscono i castelli coi soldi pubblici?

    LA SOLUZIONE POLITICA NON ESISTE. LA SOLUZIONE RIVOLUZIONARIA NON ESISTE.

    Se c'è una riforma deve partire dal basso con i propri comportamenti. Con le proprie rivolte, ma nel settore economico, del consumo. E non si può fare oggi per domani, non con un processo di marcitura che dura da sessant'anni. Ci sono Regioni del nostro Paese in cui la politica è stata dequalificata, in cui i politici erano (sono) "nessuno". Sapete chi era "qualcuno"? Chiunque avesse la forza armata per esserlo. Togli una testa e il più forte la sostituisce. E poi nomina chi vuole.

    Licenziamo i Parlamentari, bene, e poi? Cosa facciamo? Chiediamo a Bruxelles di governarci direttamente? Lo chiediamo a un tipo con la coppola così risparmiamo tempo? ci inventiamo un sistema monetario alternativo e dichiariamo nulle tutte le ricchezze in euro, visto che senza un governo non ci danno neanche gli euro per tirare avanti?

    Facciamo come in Ucraina, con Julia Timoshenko che da rivoluzionaria ha avviato un suo personale percorso che la rende pericolosamente simile a Vladimir Putin (detto dagli ucraini: "processo di putinizzazione della timoshenko").

    Bah, scusate lo sfogo, ma è tanto per ribadire che tutto parte dalla singola persona, dalla militanza attiva tutto l'anno, dalla solidarietà, dalla fortuna, non dal far cadere questo o quel governo, ma la storia non ci insegna nulla?

    Che poi si voglia manifestare: ma lo si faccia pure, si scioperi, si manifesti, si voti o non si voti, ci si aggreghi o ci si dissolva, si speri o si pianga, non è quello che può dare benessere ad una società, non lo è mai stato.

    Leggete qui:

    http://exodusclic.blogspot.com/2011/05/il-don.html

    questo era uno che ci credeva davvero, non gli hanno mai dato neanche la pensione.

    I'm, non ce l'ho con te, è che a volte dare tutta questa importanza alla politica non fa altro che accrescere il suo potere, invece di renderle il suo ruolo di "servizio", e servizio a breve termine. C'è differenza tra "farsi sentire" ed "incidere", sono cose diverse. E i colpi più forti spesso vengono dati nel silenzio della quotidianità, se qualcuno ha il coraggio di sferrarli.

    Ciao.

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  15. Capiti bene Renato,

    la mia è una famiglia di muratori!

    Adesso ti parlo di mio padre che ha sempre svolto lavori pesanti: è completamente logorato, non può fare le scale a causa dell'artrosi alle ginocchia, forse dovrà trovarsi un'altra casa in quanto dov'è adesso ci sono molte scale. Figurati che a me ha fatto comprare una casa con poche scale! Dolore, dolore, dolore. Si salva perchè di tasca sua, ogni anno fa due settimane in un luogo termario dove lo mettono a posto e per undici mesi tiene a bada il dolore. Suo fratello porta un busto, le vertebre sono andate fuori posto. Mio cugino, giovane, passa pomate antiartrosiche.

    Mio padre, ad un mio rimprovero che somiglia al tuo, del tipo "non mi hai insegnato niente del tuo mestiere, delle tue conoscenze, etc..." mi ha risposto, quasi mormorando: "ringrazio Dio che non hai mai dovuto fare quello che ho dovuto fare io".

    Altra chicca: "Io non capisco, ho sempre vissuto in mezzo alla merda (intesa come sporcizia dei cantieri di lavoro), l'ho sempre raccolta a mani nude, ma adesso quando vedo i giovani lavorarci mi chiedo: <>".

    Infatti ad un certo punto è riuscito ad andare in pensione, con pochissimi soldi derivanti dal lavoro in Francia, e d'un tratto la muratura gli ha fatto repulsione. D'un tratto. Tra l'altro è un settore in cui lo sfruttamento è a livelli insostenibile, gli incidenti sul lavoro quotidiani, è un lavoro da schiavi. E non invecchi bene, le ossa si sfaldano, si logorano.

    I suoi amici dipendenti pubblici, quelli con la penna in mano invece, devo dire, sono rimasti giovani, vanno in bicicletta, si preoccupano un po' per la pancetta, al massimo hanno problemi di fegato e qualche acciacco di troppo benessere, nessun problema di giunture logorate, ossa deformate, decalcificate, difficoltà di deambulazione, piedi e gambe sono le prime a cedere.

    Questo per rispondere al tuo dottore. Scusa ma per me sono i soliti discorsi chic, dato che mio padre è una testimonianza vivente non li sto neppure a sentire. Cmq Platone diceva che il lavoro manuale era il lavoro degli schiavi, gli uomini invece dovevano preoccuparsi della bellezza, dell'arte, dell'elevazione di loro stessi. Così, mentre gli schiavi compivano il lavoro pesante, i greci costruivano la cultura mondiale. Per rispondere al fatto che non essere costretti al lavoro manuale non danneggia affatto, anzi eleva.

    Io fino all'anno scorso andavo in piscina due volte a settimana, pratico ginnastica due, tre volte a settimana e un po' di tempo fa andavo in palestra regolarmente, dove ho frequentato tutti i corsi. Ma che c'entra? Quello è un piacere, ti va di farlo lo fai, non ti va non lo fai, uno conosce il suo corpo, se ha voglia fa se non ha voglia non fa. Adesso devo riprendere la piscina, ho passato tutta l'estate a pulire, sistemare, trasportare mobili, scrostare. Ed è stato faticoso. Ma che c'entra? Era che non avevo voglia di pagare qualcuno che lo facesse per me. Ma io ho scelto, mio padre non ha scelto. Io ho potuto scegliere perchè la cultura, lo studio, non mi ha rovinato, mi ha dato la possibilità di scegliere il mio futuro. Se non avessi studiato avrei dovuto fare il "porco" come mio padre (è lui che definisce così il lavoro manuale pesante, sa di cosa parla).

    (segue)

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  16. Noi non siamo deboli in quanto non ci spacchiamo le ossa a lavorare, dillo al dottore da parte mia, siamo più deboli delle generazioni passate perché anche i bambini più deboli sopravvivono, crescono, mettono al mondo altri bambini che non sono selezionati geneticamente come un tempo. La mia bisnonna ha avuto 14 figli, otto morti, i sei più forti sopravvissuti, la mia nonna quattro figli, uno morto, altre tre sopravvissute, forse più forti, forse hanno fatto in tempo a vedere le medicine. E' normale che con una simile selezione genetica chi restava in vita aveva una forza e una carica vitale inestinguibile. E se ai tempi non avessero lavorato come somari sarebbero ancor più in salute.

    Diglielo al medico. E da parte mia digli questo: ho praticato calcio a livello quasi agonistico in Sicilia e stavo benissimo, poi mi trasferisco in Lombardia, e comincio ad avere acciacchi. "Mah, penso", passeranno. Nient'affatto, non se ne vanno più. Mi interesso della cosa e un medico mi spiega che è il microclima: certe cose che puoi fare tranquillamente in un posto, in un altro ti distruggono il corpo. PEr farmi comprendere l'evidenza della cosa che mi ha chiesto quante volte prendo scariche elettrostatiche in Lombardia e quante volte le prendevo in Sicilia: in Sicilia quasi mai, in Lombardia ogni giorno, la mattina con la porta del garage e poi con la porta dell'auto quando la chiudo.

    Ho lavorato in decathlon: la maggioranza dei "runner" aveva seri problemi alle ginocchia, e loro sapevano che sarebbero arrivati. E in palestra, tra i culturisti, i casi di vertebre incrinate, ernie grandi e piccoli, stiramenti fastidiosi che rimangono per anni, sono continui.

    E io sto spendendo 40 € per un'ecografia alla spalla più 28 € per il ticket per farmi vedere da uno specialista: fare sport è bello ma se per caso prendi freddo arriva una microinfezione che ti lascia delle microcalcificazioni. Chissà quanto mi verrà a costare la mia "attività fisica", già tremo! Come vedi, invece che rafforzarmi, la mia attività sportiva mi procura guai. Solo che mi piace e tra un acciacco e l'altro continuo. Però il medico avrebbe dovuto dirti che l'Italia non è tutta uguale e certe cose le puoi fare al sud, ma non coi climi carichi di umidità.

    A proposito: ho due cugini che fanno lavori pesanti, sono scappati dalla Lombardia per andare a vivere in Liguria: anche senza medici hanno capito che il clima di qui li avrebbe rovinati in breve tempo.

    Mi sono dilungato, spero di aver chiarito cosa ne penso del tuo medico, anzi digli che se vuole aiutarmi, a dipingere le tapparelle potrà fare un’esperienza di lavoro gratificante! :-)

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  17. Ciao ragazzi, ho letto molti commenti interessanti, che vengono dal cuore. Questo si percepisce.
    Io mi sento di dire che : non importa cosa fate o vorreste fare. Conta invece che lo facciata con passione e che fate una cosa perche' vi piace farlo. Se invece sentite una specie di 'fastidio' proprio li', in fondo allo stomaco, c'e' sicuramente un motivo. Cercate questo motivo e affrontatelo con onesta'. Vi sentirete molto piu' leggeri e pronti per affrontare il vostro futuro.
    Per quanto riguarda tv, internet, governi, queste sono cose che appartengono all'universo.
    Non possiamo farci granche'.
    Sta a noi.
    Sta a noi scegliere che uso farne.
    Sta a noi.

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  18. No politica! facce nuove pulite, no partiti! Basta con vecchi triti modelli!

    Bo alla finanza come l'abbiamo conosciuta nell'ultimo decennio!

    Far pagare tutti coloro che hanno tolto dignità, sicurezza piacere di appartenenza.
    La strada è lunga e se tutti gli onesti marciano insieme puoi immaginare che mondo fantastico?

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  19. I'am:

    purtroppo io prego alla maniera del Re Davide, che essendo un carognone conosceva se stesso e gli altri:

    in sintesi pregava così: "Signore, Tu fammi quello che vuoi, ma per carità, salvami dagli uomini!"

    Io non ho paura della politica, della finanza, del dittatore, del comico in carica... io ho proprio paura degli uomini!

    Oggi, ridendo un po' tra me e me pensavo: "Se faccio una rivoluzione con qualcuno, appena finito mi squaglio prima che i miei compagni di rivoluzione si guardino intorno e comincino a scorgere rivali!"

    Cmq, una buona manifestazione, una bella protesta, un bel dire "no" non ha mai fatto male a nessuno, al limite si ritorna al punto di prima, quindi appoggio indiscriminatamente ogni protesta di piazza! Ho visto le immagini della Grecia, da un lato i poliziotti armati con maschere manganelli e plexigas, dall'altro lato i manifestanti armati con scudi improvvisati (coperchi di bidoni della spazzatura), bastoni e caschi da motociclista, una parte più minacciosa dell'altra e pronti e consapevoli a darseli di santissima ragione. E se li sono dati.

    Una molotov e tre persone arse vive in una banca, tra cui una donna incinta. Violenze e Canelos, il cane sempre presente alle proteste.

    Io non credo che arriveremo a quei livelli, ma anche se ci arrivassimo neanche i greci hanno ottenuto niente, anzi li si tratta sempre con maggior disprezzo, come un popolo parassita e fannullone. Credo che anche l'Italia farà quella fine se alza troppo la testa e non si sottomette ai diktat, vedrai gli altri popoli quanto penseranno bene di noi che vogliamo togliere il pane dalla bocca ai loro figli. Potere della propaganda. Cmq, incrociamo le dita e mandiamogli quella lettera di licenziamento, al peggio si faranno una grassa risata, al meglio andremo a votare un'altra volta, voteremo tutti come abbiamo votato, e le facce saranno sempre quelle.

    Anzi, ho l'impressione che andrà ancora peggio, c'è un malcontento in giro tale che non mi stupirei se l'Italia si spaccasse letteralmente in due.

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