Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


domenica 26 dicembre 2010

AMORE E' - PARTE PRIMA




Riconosciamo le cose ma non le conosciamo”.

Gilles Deleuze


Voglio essere amato. Magari da una persona in particolare. Sento un terribile bisogno di amore. A volte diviene una vera angoscia. Cosa devo fare, cosa posso fare?

Desidero che voi mi amiate. Non dico voglio, ma lo desidero. E perché mi sento solo? Perché sento che se nessuno mi ama non ho alcuna ragione di essere, vivere, esistere? Perché sento che se sono amato posso vivere, fiorire, essere felice?

Sento che in me stesso non sono niente. Me stesso non è niente. Ma se voi mi amate sento che diventerò qualcosa. C'è una causa che mi induce a chiedervi il vostro amore, uno stato interiore che mi spinge a lottare per avere quell’amore?

Mi sento solo, depresso, isolato, infelice. Ma se voi mi amate il vostro amore mi farà sembrare meravigliosa qualsiasi cosa. Sarete la mia salvezza, la mia speranza. Allora la mia esigenza, la mia sete di amore, il mio bisogno di compagnia, di stare con qualcuno con cui possa parlare, spiegarmi, accompagnarmi, vivere, verrà appagato. Ma da dove viene tutto questo, perché mi accade?


Perché voglio essere amato? Perché il pensiero di non riuscire ad essere amato genera in me angoscia, preoccupazione, dolore, irritazione? Qual'è la causa, la radice del mio chiedere, pretendere amore?


Mi sento solo, incompleto. Vuol dire che il mio male di vivere proviene dalla mia profonda solitudine? Dalla mia incapacità di essere da solo. E’ la solitudine, che mi fa desiderare, lottare, affinché qualcuno mi ami? Quale paura si cela dietro a tutto questo, cosa temo?

Sono solo, anche in mezzo agli altri, alla famiglia, alla folla, sono solo, e voglio, che, per amor del cielo, voi mi amiate. Ma voi non vi curate di me, in realtà pensate a voi stessi e non a me, vi fate gli affari vostri, i vostri interessi, lasciandomi da solo.


La perfezione dell’uomo consiste nello scoprire le proprie imperfezioni”.

Sant’Agostino


Vivo in una sorda angoscia, frustrazione, senso di incompletezza. Mi lascio andare e scuoto la testa. Oppure cerco di non pensarci, mi interesso di calcio, politica, letteratura, storia, pittura, cultura, di cambiare il mondo, entro in una setta, in un circolo di dama, passo ore su internet, corro ogni giorno, riempio la mia vita con ciò che posso, tutto pur di non avvertire quel senso di vuoto, non sentire quella voce perduta dentro di me che chiede amore.

Finché ci sarà in me il senso di solitudine dovrò mendicare l'amore che gli altri non comprenderanno? Avrò così bisogno che qualcuno si accorga di me, che mi ami? E’ la solitudine che lì, silenziosa, mi implora, mi strazia nell’esigenza di essere amato?


Ma, se è questo, se ho compreso che la causa è la solitudine, che genera in me il bisogno, la pretesa di amore, allora posso agire per esserne libero?


Al prossimo post

1 commento:

  1. EXO, stai fotografando la condizione di una single inveterata come me?

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