Ci sono due modi per cambiare la nostra vita: uno è cambiare il nostro modo di vivere, la realtà che ci circonda; l'altro è intervenire su quel magico, microscopico, interruttore bioelettrico nascosto nei meandri della nostra mente, che cambia la realtà in un clic.


giovedì 10 gennaio 2013

PRIMA VENNERO...


Prima vennero a prendere gli zingari, e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato perché erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti, e non dissi nulla perchè non ero comunista.

Poi vennero a prendere i sindacalisti, ma io non ero iscritto al sindacato.


Un giorno vennero a prendere me, e non c'era più nessuno per protestare.


Martin Niemöller

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9 commenti:


  1. Invito - italiano
    Io sono brasiliano.
    Dedicato alla lettura di qui, e visitare il suo blog.
    ho anche uno, soltanto molto più semplice.
    'm vi invita a farmi visita, e, se possibile seguire insieme per loro e con loro. Mi è sempre piaciuto scrivere, esporre e condividere le mie idee con le persone, a prescindere dalla classe sociale, credo religioso, l'orientamento sessuale, o, di Razza.
    Per me, ciò che il nostro interesse è lo scambio di idee, e, pensieri.
    'm lì nel mio Grullo spazio, in attesa per voi.
    E sto già seguendo il tuo blog.
    Forza, pace, amicizia e felicità
    Per te, un abbraccio dal Brasile.
    www.josemariacosta.com

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  2. ... è l' atteggiamento tipico degli ignavi, dei tiepidi, dei cultori della propria quiete ... "difettuccio" da smussare lavorando molto su sé stessi; lo dico senza essere sul pulpito chiaramente. Buon Anno Exo, e grazie della riflessione!

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    1. Beh è anche l'atteggiamento dei poco lungimiranti. E' ovvio che quando si sono "risolti" tutti i problemi, non ci si ferma si prosegue fino a "risolvere" il prossimo problema e prima o poi toccherà a me.

      Si cerca spesso di conseguire la pace nel mondo annientando gli umani e schiavizzando i superstiti.

      Mi ricorda un "licenziatore" di professione, risorse umane, che quando ebbe "risanato" l'azienda licenziando tutti venne lui licenziato perché ormai inutile.

      Ciao Graziana, buon anno.

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  3. Purtroppo è quello che si tende sempre più a fare: si guarda al proprio giardino, col cancelletto chiuso, senza alzare lo sguardo oltre i propri piedi. Ma vivere senza un briciolo di solidarietà e comunione dove porta? ... non voglio una risposta perchè so che non mi piacerebbe ...
    Un abbraccio e buona vita

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  4. Non so dove li trovi questi, ma questo post è un'altro di quelli post di qui mi sono innamorata a prima vista ! Grande Exodus !!

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  5. E poi....doppio complimento perchè tu sei un invito alla curiosità, all'interesse per altre culture e io, che sono (purtroppo ) modestamente ignorante, vado a vedere subito chi era Martin Niemoller !!!!! Ciao zen

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    1. Ciao, di solito, erronenamente, si riferiscono queste parole a Berthold Brecht. Le parole di Niemoller sono state lanciate lì per lì in un sermone, e sono divenute non solo immortali, ma anche adattabili a tutti i tempi. Nel 1971 in un intervista ha dichiarato che neppure lui si ricorda esattamente cosa avesse detto, sulla spinta del momento e della tragedia in cui la Germania era immersa. Poi però s'è fatto nove anni a Dachau. Ciao!

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